Corsi per guide ambientali in Regione Abruzzo, quale possibilità di sbocco lavorativo

La Regione Abruzzo negli anni ottanta e novanta si era caratterizzata economicamente e culturalmente per una vocazione ambientale forte. In quegli anni molto interesse c’era verso il discorso parchi e si pensava che questi avrebbero creato, negli anni a venire, un flusso di turismo tale da creare molti posti di lavoro. Mi ricordo la comunicazione massiccia di quegli anni sulle pagine di riviste naturalistiche prestigiose come Airone o Oasis. I mastodontici stand a manifestazioni fieristiche come la BIT, borsa internazionale del turismo. Insomma sembrava che questa regione avesse trovato una identità precisa, un cuore verde “selvaggio” accanto al “cuore verde culturale” umbro. In quegli anni ho girato molto la regione realizzando molti reportage, soprattutto nella zona selvaggia della Maiella. Lì ho avuto la fortuna di conoscere le realtà ambientali della zona, soggiornando spesso in un ostello che era staio creato a Lama dei Peligni. Dei ragazzi avevano messo lì una cooperativa ambientale e si occupavano dei servizi turistici del versante meridionale della Maiella e di formazione realizzando dei corsi regione nel settore ambientale (infatti negli ultimi anni la disciplina che riguarda le guide ambientali è molto ferrea).
Sappiamo bene cosa è successo negli ultimi anni. Il turismo e l’economia italiana è stata investita da una crisi senza precedenti che ha stremato l’economia locale senza risparmiare il comparto turistico. La regione fra l’altro è stata colpita da un violento terremoto che ha poi messo in ginocchio anche tutte le strutture turistiche dell’intera regione. Infatti ricordo ancora le disdette che hanno subito le strutture ricettive della zona a seguito del sisma.  Oggi la Regione Abruzzo si ritrova a dover affrontare questa crisi e credo che la cosa migliore sarebbe ripartire dall’ambientalismo cercando di ridare identità verde forte alla zona e soprattutto combattere la crisi di lavoro con la formazione, creando figure professionali come le guide ambientali e figure preposte alla salvaguardia del territorio. Solo con piccoli e mirati interventi la regione si salverà dalle mani degli speculatori che subito hanno messo gli occhi su questo fantastico cuore verde italiano.